Caco mela, cos’è e come si coltiva

Il caco mela ha fatto irruzione sul nostro mercato da qualche anno ormai, lo possiamo trovare nei comuni supermercati e possiamo apprezzarne il gusto grazie alla ormai vasta disponibilità.

Ma cos’è il caco mela e come si coltiva? Vediamo ora nel nostro articolo

Il caco mela, noto anche con vari nomi come kaki, loto, cacomela, melacaco, kaki mela, melo cachi, melo caco e caco duro, è un frutto che ha radici antiche e una storia affascinante. Ecco una panoramica della sua origine e delle sue caratteristiche distintive:

Classificazione Botanica: Il caco appartiene alla famiglia delle Ebanacee. Il suo nome botanico è Diosryros kaki ed è la specie più coltivata all’interno del genere Diospyros.

Origini Geografiche: Il caco mela ha le sue origini nell’Asia orientale. La sua coltivazione risale a circa duemila anni fa e ha avuto inizio in Cina. Da lì, si è diffuso in altre nazioni asiatiche come la Corea e il Giappone. La sua introduzione in Europa è avvenuta nella seconda metà dell’Ottocento.

Introduzione in Italia: In Italia, il caco mela è stato inizialmente apprezzato e coltivato per le sue qualità ornamentali. Le regioni con un clima caldo e temperato sono state le prime ad accogliere questo albero, dato che il caco predilige tali condizioni climatiche.

Caratteristiche Distintive: La principale peculiarità del caco mela rispetto ad altre varietà, come il caco tradizionale e il caco vaniglia, è la sua quasi totale assenza di tannini. Queste sostanze sono responsabili dell’astringenza tipica di molti cachi. Grazie a questa caratteristica, il caco mela può essere consumato anche quando non ha ancora raggiunto il pieno grado di maturazione. Questo lo rende simile alla mela in termini di modalità di consumo, da cui deriva anche il suo nome.

In sintesi, il caco mela è un frutto antico e apprezzato, con una storia ricca e una serie di caratteristiche uniche che lo rendono distintivo nel panorama dei frutti autunnali.

Il melacaco è un albero spogliante caratterizzato da foglie ampie di colore verde scuro, ovali e lucenti. Queste foglie sono un poco appuntite e presentano una consistenza piuttosto spessa, rendendo l’albero distintivo nel suo aspetto.

Le piante di cachi mela iniziano la loro fase produttiva, in termini di fioritura, dopo il quarto anno di vita. Questo ritardo nella produzione garantisce che l’albero sia ben stabilito e pronto a produrre frutti di qualità.

L’albero di caco, quando viene allevato specificamente per la produzione di frutti, presenta fiori femminili che sbocciano a maggio. Questa fioritura tardiva è un vantaggio, poiché protegge la pianta dalle potenziali gelate che possono verificarsi nei mesi di marzo e aprile.

Il loti mela, con il suo inconfondibile colore arancione, si distingue per la sua polpa dolce e cremosa. La buccia può variare in consistenza a seconda della varietà, ma è generalmente sottile e delicata. È l’unico frutto autunnale arancione che adorna le nostre tavole durante questa stagione.

Rispetto ai cachi tradizionali, il frutto del cachi mela tende ad essere leggermente più grande. Presenta un colore arancione chiaro e una buccia lucida. La sua dolcezza è notevole, ma non eccessiva, offrendo un equilibrio perfetto al palato.

La raccolta del cachi mela in Italia avviene, in generale, da metà ottobre a metà novembre. Tuttavia, il periodo preciso può variare a seconda della specifica varietà coltivata.

Un punto distintivo del caco mela è la sua maturazione. A differenza di altri cachi, il caco mela è naturalmente privo di tannini astringenti. Questo permette di raccogliere e consumare il frutto anche quando è ancora in fase di maturazione precoce, simile a una mela. Tuttavia, per chi preferisce una consistenza più morbida, il frutto può essere sottoposto all’ammezzimento, rendendolo ideale per essere gustato con un cucchiaino.

Come si mangia il caco mela? 

Il cacomela è un frutto unico nel suo genere, con una polpa distintamente croccante che lo rende ideale per essere consumato immediatamente dopo la raccolta. A differenza di altri cachi che necessitano di un periodo di ammezzimento per raggiungere la giusta consistenza, il cacomela può essere gustato anche quando è ancora duro. Questa caratteristica permette di affettarlo facilmente con un coltello, proprio come si farebbe con una mela.

La sua forma, leggermente appiattita e quadrata, lo rende simile ad alcune varietà di mele, in particolare le renette. Questa somiglianza non si limita solo all’aspetto esterno, ma anche al modo in cui può essere consumato.

Dal punto di vista nutrizionale, è importante notare che le calorie contenute nel cacomela sono relativamente elevate, rendendolo un frutto energetico e nutriente.

Per quanto riguarda il consumo, l’esperienza gustativa del cacomela può variare in base alle condizioni climatiche. Un autunno caldo e poco piovoso è l’ideale per il cacomela, poiché temperature più alte e un clima asciutto tendono ad aumentare il grado zuccherino del frutto. Questo significa che in tali condizioni, il cacomela sarà naturalmente più dolce e saporito, rendendo il consumo fresco ancora più piacevole.

Le varietà di caco mela

Il kaki mela è un frutto diffuso e apprezzato in molte parti del mondo. Esistono diverse varietà, ognuna con le sue peculiarità. Ecco una panoramica delle principali varietà e delle loro caratteristiche:

1. Hana Fuyu

  • Pianta: Albero molto vigoroso e rustico.
  • Produttività: Medio-elevata.
  • Frutti: Di pezzatura molto elevata (200/250 grammi), saporiti e ben conservabili.
  • Raccolta: Fine ottobre, tra le varietà più precoci.

2. Fuyu

  • Pianta: Caratterizzata da elevata produttività.
  • Frutti: Grossa pezzatura (180/220 grammi), buccia di colore giallo arancio e polpa gialla.
  • Raccolta: Metà novembre.

3. Jiro

  • Pianta: Di medio vigore, raccomandata per la coltivazione al centro-sud Italia.
  • Produttività: Elevata.
  • Frutti: Pezzatura media (150/200 grammi), buccia giallo aranciata e polpa gialla, saporiti.
  • Raccolta: Tra la fine di ottobre e i primi di novembre.

4. O’Gosho

  • Pianta: Resistente alle basse temperature, tende all’alternanza di produzione.
  • Produttività: Elevata.
  • Frutti: Media-grossa pezzatura (180/210 grammi), buccia di colore arancio intenso e polpa arancio.
  • Raccolta: Inizio novembre.

Le varietà di kaki mela Hana Fuyu, Fuyu, Jiro e O’Gosho sono tra le più diffuse e apprezzate a livello mondiale. Ognuna di esse presenta caratteristiche uniche in termini di sapore, dimensione del frutto e periodo di raccolta, rendendo il kaki mela un frutto versatile e adatto a diverse esigenze di coltivazione e consumo.

Caco mela proprietà

Il caco mela è una varietà particolare di caco che, grazie alla sua capacità di essere consumato anche quando non è completamente maturo, offre una fruibilità superiore rispetto al caco tradizionale. Ecco un’analisi dettagliata delle sue proprietà e valori nutrizionali:

  • Consumo e Maturazione: A differenza del caco classico, il caco mela può essere gustato anche quando non ha raggiunto il suo pieno grado di maturazione. Questa caratteristica lo rende più accessibile e versatile.
  • Contenuto Energetico: Il caco mela, essendo un frutto a maturazione tardiva, è naturalmente energetico. Tuttavia, il suo contenuto calorico varia in base al grado zuccherino, che a sua volta dipende da fattori come la maturazione, la piovosità e la temperatura.
  • Valori Nutrizionali: Se consumato duro, il caco mela ha un contenuto zuccherino inferiore rispetto al caco lasciato ad ammezzire o al caco classico consumato molle. Una porzione media (120-220 grammi) apporta circa 70-120 kilocalorie.
  • Calorie e Zuccheri: Il caco mela è ricco di zuccheri semplici, in particolare fruttosio, che costituiscono il 15-18% del suo peso totale. Nonostante ciò, è importante consumarlo con moderazione, poiché rimane un frutto calorico.
  • Vitamine: Tra le vitamine presenti nel caco mela, spiccano il betacarotene e la zeaxanthina, entrambi del gruppo delle vitamine A. Altre vitamine in abbondanza sono la vitamina K, la vitamina C e la vitamina B3, che conferiscono al frutto potenti proprietà antiossidanti.
  • Sali Minerali: Sebbene il contenuto di sali minerali non sia particolarmente elevato, il caco mela è una buona fonte di potassio, comune nella frutta a maturazione tardiva.
  • Antiossidanti: Il caco mela è ricco di antiossidanti come l’acido ascorbico, l’acido betulinico, le catechine e le gallocatechine, che contribuiscono a combattere i processi di invecchiamento e degenerativi.
  • Tollerabilità: Il caco mela è privo di lattosio e glutine, rendendolo adatto ai celiaci e a chi è intollerante al lattosio. È quindi un frutto ideale per vegetariani, vegani e crudisti.

In conclusione, il caco mela è un frutto nutriente e benefico, che offre una serie di proprietà salutari e può essere integrato in una dieta equilibrata.

Caco mela coltivazione

Il melacaco, noto anche come mela cachi, è un albero che si adatta bene al clima mediterraneo, ma con alcune precauzioni può essere coltivato anche in aree più fredde. Ecco alcuni consigli e precauzioni da tenere in considerazione:

  • Clima e Temperatura: L’albero del melacaco ama il clima mediterraneo e tollera bene il caldo estivo. Tuttavia, può resistere anche a temperature invernali che scendono fino a -5/-10°C.
  • Esposizione Solare: Per ottenere una produzione abbondante, è essenziale piantare il melacaco in un luogo esposto al sole per la maggior parte della giornata. Una buona esposizione alla luce solare diretta è fondamentale.
  • Posizione e Umidità: È importante evitare luoghi umidi o eccessivamente esposti al vento. Queste condizioni possono favorire l’insorgenza di malattie fungine e la cascola, ovvero la caduta prematura dei frutti.
  • Cause della Cascola: La caduta anticipata dei frutti può essere causata da vari fattori, tra cui:
    • Carenze o eccessi d’acqua.
    • Mancanza di macro e/o microelementi.
    • Esposizione a correnti d’aria molto fredde.
  • Tipo di Terreno: L’albero di melacaco si adatta a diversi tipi di terreno, inclusi quelli argillosi e alcalini. Tuttavia, è essenziale che il terreno sia ben drenato. È importante evitare terreni troppo salini o ricchi di microelementi come sodio e boro.

In conclusione, la coltivazione del melacaco richiede attenzione e cura, ma seguendo questi consigli, è possibile ottenere una produzione abbondante e di qualità.

Per ulteriori dettagli sulla piantagione e la gestione degli alberi da frutto, si consiglia di consultare una Guida alla piantagione e gestione degli Alberi da Frutto.